Fonte: CyberSecurity360
Il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) ha introdotto alcune interessanti novità nella disciplina in materia di trattamento dei dati personali che incidono in modo significativo su quei soggetti, pubblici o privati, che a diverso titolo svolgono trattamento dei dati con finalità di archiviazione nel pubblico interesse e quindi attività di conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio archivistico in Italia.
Esaminando, innanzitutto, il quadro giuridico di riferimento, esso appare fin da subito alquanto articolato e così composto:
- il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR);
- il Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. n. 196/2003, modificato dal D.lgs. n. 101/2018), che dedica il titolo VII ai trattamenti a fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici;
- il Codice dei beni culturali (D.lgs. n. 42/2004);
- le Regole deontologiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica emanate dal Garante privacy (registro dei provvedimenti n. 513 del 19 dicembre 2018, pubblicate in Gazzetta ufficiale n. 12 del 15 gennaio 2019). Continua a leggere